Il pacchetto Fit for 55 intende estendere il sistema previsto dall’ETS al trasporto marittimo, oltre a revisionare l’AFID. Nello specifico, il sistema di scambio delle quote di emissione (ETS) sarà esteso al settore marittimo dal 2023, con un periodo di introduzione graduale che durerà 3 anni. L’obiettivo è uniformare i prezzi della Co2 in tutti i settori, prevedendo un tetto annuale sulle emissioni massime coperte dal sistema e la riduzione graduale di tale tetto annuale nel tempo.
Il sistema di controllo per garantire l’attuazione della direttiva da parte delle compagnie marittime è attribuito all’Autorità amministrativa nazionale, un sistema flessibile ed efficace in termini di costi e uso delle entrate per sostenere misure di mitigazione e innovazione. Nell’ambito del trasporto marittimo, la revisione Direttiva sulla tassazione dell’energia non prevede esenzioni per i combustibili utilizzati nella navigazione intra-UE.
Un’esenzione fiscale è possibile per lo stazionamento in terraferma. La proposta di revisione del Regolamento sulle infrastrutture per combustibili alternativi, invece, prevede TEN-T core e porti attrezzati per fornire tecnologia OPS alle navi passeggeri e container. Le disposizioni esistenti su LNG rimangono invariate. Gli obiettivi principali della strategia sono focalizzati sull’assicurare che il trasporto marittimo contribuisca attivamente allo sforzo climatico dell’UE e sulla previsione di giusti incentivi per favorire il processo di de-carbonizzazione del settore, che richiede maggiore efficienza energetica. Il trasporto marittimo è un settore chiave per perseguire gli obiettivi climatici dell’UE. Al giorno d’oggi, infatti, in questo settore i combustili fossili rappresentano ancora il 99% dei combustibili utilizzati. Le sfide, in questo campo, sono tante e difficili: i tempi sono lunghi data la grande varietà di navi e l’ammontare degli scambi commerciali. L’Unione Europea sostiene le misure globali da attuare in seno all’IMO, cruciali per evitare che le compagnie si riforniscano all’estero per eludere le norme europee.
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Strategia di mobilità sostenibile e intelligente nel comparto del trasporto marittimo
Il pacchetto Fit for 55 intende estendere il sistema previsto dall’ETS al trasporto marittimo, oltre a revisionare l’AFID. Nello specifico, il sistema di scambio delle quote di emissione (ETS) sarà esteso al settore marittimo dal 2023, con un periodo di introduzione graduale che durerà 3 anni. L’obiettivo è uniformare i prezzi della Co2 in tutti i settori, prevedendo un tetto annuale sulle emissioni massime coperte dal sistema e la riduzione graduale di tale tetto annuale nel tempo.
Il sistema di controllo per garantire l’attuazione della direttiva da parte delle compagnie marittime è attribuito all’Autorità amministrativa nazionale, un sistema flessibile ed efficace in termini di costi e uso delle entrate per sostenere misure di mitigazione e innovazione. Nell’ambito del trasporto marittimo, la revisione Direttiva sulla tassazione dell’energia non prevede esenzioni per i combustibili utilizzati nella navigazione intra-UE.
Un’esenzione fiscale è possibile per lo stazionamento in terraferma. La proposta di revisione del Regolamento sulle infrastrutture per combustibili alternativi, invece, prevede TEN-T core e porti attrezzati per fornire tecnologia OPS alle navi passeggeri e container. Le disposizioni esistenti su LNG rimangono invariate. Gli obiettivi principali della strategia sono focalizzati sull’assicurare che il trasporto marittimo contribuisca attivamente allo sforzo climatico dell’UE e sulla previsione di giusti incentivi per favorire il processo di de-carbonizzazione del settore, che richiede maggiore efficienza energetica. Il trasporto marittimo è un settore chiave per perseguire gli obiettivi climatici dell’UE. Al giorno d’oggi, infatti, in questo settore i combustili fossili rappresentano ancora il 99% dei combustibili utilizzati. Le sfide, in questo campo, sono tante e difficili: i tempi sono lunghi data la grande varietà di navi e l’ammontare degli scambi commerciali. L’Unione Europea sostiene le misure globali da attuare in seno all’IMO, cruciali per evitare che le compagnie si riforniscano all’estero per eludere le norme europee.
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