Durante la mini plenaria di giungo, abbiamo avuto il piacere di avere con noi Andrej Plenković, primo ministro della Croazia. Grazie alla sua leadership, la Croazia ha collezionato tutti i requisiti per poter entrare a far parte dell’Unione Europea nel 2013, diventandone cosi il ventesimo membro ed entrando a fare parte dell’area Schengen. Il primo ministro ha esordito raccontandoci di come la Croazia si sia battuta negli ultimi anni per entrare a far parte di questa Europa, riuscendoci attraverso un approccio moderno alla sovranità. Questo approccio ha permesso ad un Paese, che è stato riconosciuto a livello internazionale solo 30 anni fa, di continuare a promuovere la scelta europea. È così che la Croazia è riuscita non solo ad entrare a far parte dell’Unione Europea, ma anche a rispettarne gli obiettivi economici e finanziari. Dal primo gennaio del 2023, la Croazia riuscirà a realizzare l’obiettivo di più profonda integrazione: l’adozione della moneta unica.
Questo sta a significare il raggiungimento degli obiettivi attraverso la condivisione della sovranità con gli amici ed i partner dell’Unione Europea, estendendo il principio della solidarietà, “pilastro fondamentale delle nostre azioni”, che consente di superare tutte le difficoltà e problemi con maggiore celerità e semplicità. Il primo ministro ha voluto inoltre manifestare il suo massimo appoggio al popolo Ucraino, che si sta trovando a fronteggiare una situazione infinitamente dilaniante e disastrosa: non ci e voluto molto perché la mente lo riportasse ai giorni oscuri del regime di Milosevic, quando la Croazia era stata soggetta ad una situazione parallela. Il premier Plenkovic si è soffermato inoltre sulle conseguenze derivate dalla guerra, con riferimento all’aumento dei prezzi dell’energia, delle materie prime, il rischio di carestia nelle regioni orientali nell’Africa e non solo, le pressioni inflazionistiche all’interno degli Stati Membri e via dicendo, ritenendo che nessuno potrà rimanere immune a questa crisi energetica e all’aumento dei prezzi degli alimenti. È di fondamentale importanza, in tale ottica, dare una risposta forte e coesa e la Commissione, dopo la discussione in sede di consiglio, proponendo il REPower EU ha lanciato un messaggio importante; fornendo le indicazioni per riorganizzarsi e restare fedeli ai principi sanciti a Versailles, in primis l’abbandono della dipendenza dalle importazioni fossili dalla Russia, garantendo la sicurezza energetica alle imprese e alle famiglie.
