Durante la sessione plenaria di luglio, ci siamo trovati a dover compiere una scelta importante, attraverso il nostro voto, per l’Europa e per il nostro paese: la mozione che chiedeva di non includere il nucleare ed il gas nella tassonomia verde, è stata bocciata. Cos’è, nello specifico, la tassonomia verde? Nei fatti, si traduce in un regolamento che si articola in sei obiettivi ambientali: mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, l‘uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine; la transizione verso un’economia circolare; la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento; la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi. Ciò significa che un’attività economica per entrare nella tassonomia ed essere considerata sostenibile, deve significativamente impegnarsi per realizzare almeno uno di questi sei obiettivi e nessuno di questi obiettivi potrà essere compromesso: la suddetta attività non può ignorare ed escludere nessuno degli altri cinque. La tassonomia verde è un provvedimento chiave per il futuro energetico dell’Unione Europea.
Nello specifico, si tratta di una lista di fonti energetiche che l’Unione decide di considerare sostenibili, quindi da incentivare. Logicamente, l’inclusione di alcune attività legate al gas e al nucleare dovrà essere limitata nel tempo e subordinata a specifiche condizioni e requisiti di trasparenza da rispettare. L’atto delegato sulla tassonomia entrerà in vigore e si applicherà a partire dal 1° gennaio 2023. Nonostante le polemiche, la tassonomia è stata discussa e proposta con molto anticipo rispetto allo scoppio della guerra in Ucraina e nel contesto della crisi energetica corrente, l’Europa deve impegnarsi al massimo per ridurre la dipendenza dalle forniture russe di combustibili fossili.
