Il rapporto UNCEM – un recap sul turismo di montagna in Italia
L’associazione UNCEM, unione nazionale comuni, comunità ed enti montani, ha lanciato un questionario per sindaci ed amministratori locali, riguardante i dati e le impressioni riguardo il turismo di montagna.
I Comuni che hanno risposto al questionario, sono per il 92% montani e ci sono state più di 600 risposte, con la registrazione di importanti numeri nella stagione estiva appena conclusasi. Dai risultati delle indagini, infatti, è emerso un dato incoraggiante, soprattutto considerando che questa è stata la prima estate post emergenza pandemica.
I turisti stranieri sono stati i protagonisti assoluti di questa stagione ed è chiaro che questo successo sia stato possibile anche grazie alle alte temperature e tra le mete preferite possiamo citare con certezza le località alpine ed appenniniche. Questo però non toglie che ci siano delle preoccupazioni da parte degli operatori, dovute alla crisi energetica ed al caro bollette.
La situazione che emerge dal report, ci fa comprendere che il Governo debba porre un’attenzione maggiore a queste tematiche. Se guardiamo allo stato dell’organizzazione turistica della montagna italiana, bisogna creare in ogni comprensorio dei veri sistemi turistico-sportivi integrati; in cui l’accoglienza, i trasporti, le attività sciistiche e gli sport tradizionali e alternativi, l’intrattenimento e l’outdoor costituiscono unitariamente un’offerta di soggiorno capace di attrarre un’utenza plurale, eterogenea e multiforme per 365 giorni all’anno. L’UNCEM inoltre sottolinea quanto sia importante, nei diversi territori montani, fortificare il legame tra agricoltura, sport e turismo, intendendolo come un trinomio che possa promuovere le vallate ed i beni agroalimentari d’eccellenza.
Tutti questi aspetti sommati, sicuramente potranno portare ad un aumento dei flussi turistici, alla valorizzazione del paesaggio, alla tutela dell’assetto idrogeologico, garantendo la nascita di nuove imprese e permettendo ai giovani di risiedere 365 giorni l’anno in montagna. Il PNRR ed i fondi strutturali comunitari, inoltre, dovranno essere impiegati per favorire lo sviluppo di queste condizioni. Anche la crisi energetica può essere affrontata, ponendo un tetto al costo dell’energia e promulgando degli interventi normativi per le imprese che hanno necessità di accedere ai prodotti finanziari.
